La Borsa degli Stati Uniti, che ieri con l'S&P500 è arrivata al trentaquattresimo record del 2021, oggi segna il trentacinquesimo, sempre con lo stesso indice. Il Dow Jones guadagna lo 0,2%. Il Nasdaq perde lo 0,2%.
Ai primi posti a livello settoriale ci sono Energetici, Media, Sport e Viaggi, Trasporti aerei. Tutto all'insegna del "go outside".
I dati sul mercato del lavoro hanno battute le previsioni. Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese a 364.000 la scorsa settimana, da 415.000: il consensus si aspettava 388.000.
Poche sorprese dall'indice ISM manifatturiero, in giugno scende a 60,6, da 61,2 di maggio.
Titoli
Ai primi posti della classifica dei rialzi più importanti dell'S&P500 ci sono soprattutto le società del petrolio, Schlumberger (SLB.N) +2,7%.
Micron (MU.O) -5%. La società attiva nel settore dei semiconduttori ha chiuso il terzo trimestre con risultati sopra le attese.
Didi Global +12%, il giorno successivo a quello del debutto sul Nyse.
Chiudono in rialzo le Borse europee, dopo aver girato in ribasso intorno a metà seduta. EuroStoxx 50 (ESTOXX50) +0,3%. Ftse Mib (FTSEMIB) +0,7%. Ftse 100 di Londra +1,1%.
BTP (FBTP) a 0,83%. A giugno è sostanzialmente stabile l'indice Pmi manifatturiero italiano, calcolato da Ihs Markit. In particolare l'indice si attesta su 62,2 punti, in lieve calo rispetto ai 62,3 punti di maggio. Cio' vuol dire che il ritmo di espansione del settore e' leggermente rallentato. Si tratta comunque di un risultato superiore alle attese che indicavano 62 punti, sopra la soglia di 50 punti che indica espansione dell'attivita'
Oro (GC), a 1.774 dollari l’oncia, +0,2%.
Petrolio WTI (CL) +1,5% a 74,8 dollari. I delegati dell’Opec + che si riuniscono oggi in assemblea plenaria potrebbero concordare su un incremento della produzione di circa mezzo milione di barili al giorno. Il cartello, secondo quanto riportato da Reuters ieri sera, sarebbe propenso a rivedere gli impegni di lungo periodo, con un ritorno ai livelli precedenti lo scoppio della pandemia, posticipato in avanti, rispetto a quanto era stato indicato nei precedenti meeting. La scorsa primavera, i membri avevano deciso di limitare fortemente la produzione per due anni: da maggio 2020 ad aprile 2022. Inizialmente, il taglio era di circa 10 milioni di barili, ad oggi, dopo le revisioni, siamo a -5,8 milioni di barili al giorno di minore produzione.
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