Borse incerte, finalmente, nella settimana delle Banche centrali. Settimana del Capodanno lunare in Cina: boom di viaggi e spese private. Segnali recessivi non gravi in Germania nel 4’ trimestre 2022. Il prezzo del metano europeo e’ depresso nonostante freddo record.
Venerdi’ 27 scorso le Borse europee hanno fatto segnare un ulteriore piccolo rialzo, forse fiduciose che questa settimana la Banca centrale USA (Federal Reserve-FED) e quella europea (ECB), assoceranno al nuovo, e forse piu’ contenuto rialzo dei tassi, una narrativa meno “hawkish” (da falco).
Milano e’ stata ancora la migliore, +0,83% e +2,6% nella settimana, ridotti i progressi di Francoforte, +0,12% e +0,8% rispettivamente, Parigi e Londra entrambe +0,02% nella seduta di venerdi’, ma con saldi diversi nella settimana: +1,4% la prima e invariata la 2’.
Il bilancio delle prime 4 settimane e’ dunque insperatamente ricco: lo Stoxx600 Europe, che rappresenta una sintesi dei listini continentali, e’ salito oltre 10% da fine 2022, con progressi lusinghieri per tutti: Milano +11,5%, Madrid +10,1%, Parigi +9,6%, Francoforte +8,8%, Londra +4,2%. Anche Wall Street ha chiuso positiva venerdi’: Dow Jones +0,08%, Nasdaq +0,95%, S&P500 +0,25%. Grazie a sensibili recuperi di tutti i comparti, ed in particolare energy, tecnologici, banche e automotive, il mese di gennaio potrebbere essere ricordato come il migliore in Europa, degli ultimi 20 anni, distanziando di almeno 5 punti percentuali lo S&P500 americano.
La voglia di salire dei mercati azionari pare tavolta per molti un eccesso di speranza e di fiducia, vista la politica monetaria ancora chiaramente restrittiva delle Banche centrali, le tensioni geopolitiche persistenti ed esacerbate dalla guerra in Ucraina, un buon numero di revisioni al ribasso della attese di utili 2023 di societa’ Usa ed un tasso di inflazione ancora troppo elevato.
Nei giorni scorsi, i numeri sul GDP (prodotto interno lordo) del 4’ trimestre negli Stati Uniti hanno rassicurato sulla “tenuta” dell'economia, pur in presenza di un ritmo di rialzo dei tassi della Banca centrale che poteva favorire un trend recessionistico. Venerdi’ ha rasserenato gli animi anche il dato dell’inflazione PCE (Personal consumer expenditure) di dicembre, il misuratore preferito dalla FED.
Il PCE e’ cresciuto +5,0% annuale, in calo dal +5,5% di novembre e +0,1% mensile, in linea col mese precedente. L'indice 'core' (depurato di cibo ed energia) e’ salito del +4,4% annuale, contro +4,0% di novembre, ma in linea con le stime, con aumento mensile di +0,3% vs +0,2% di novembre.
Sempre negli Usa, i redditi personali sono cresciuti in linea con le attese, mentre le spese per i consumi sono calate oltre lo sperato a 41,6 miliardi Dollari, -0,2% rispetto a novembre, vs attese di -0,1%.
Stamattina, 30 gennaio, ha deluso il dato del GDP tedesco nel 4’ trimestre 2022: col suo +0,5%, manca le attese di +0,8% e rallenta rispetto al +1,2% del trimestre precedente.
In Italia, l’Istat (Istituto centrale di statistica) ha calcolato che i prezzi alla produzione sono cresciuti in media del +34,4% nel 2022, record dal 2000: a dicembre si rileva un aumento del +2,9% su base mensile che diventa -0,1% se depurato della componente “energetica”: quest’ultima, sull’intero 2022 e’ cresciuta +104,3%: anche i materiali per le costruzioni sono piu’ che raddoppiata rispetto al 2021!!
Cina alla primo test di “full-reopening”, cioe’ alla prima settimana di festa del Capodanno lunare senza restrizioni negli ultimi 3 anni: spese per spostamenti e consumi privati sono stati in forte ripresa nell'settimana di vacanza e Pechino ha ribadito l'intenzione di favorire la spesa pubblica e privata.
Banche Centrali: sia FED (1’ febbraio) che ECB (2 febbraio) comunicheranno le loro decisioni su tassi e politica monetaria dei prossimi mesi: il consenso degli analisti indica +25 e +50 bps rispettivamente, ma ancor piu’ cruciali saranno le indicazioni che forniranno i Presidenti Powell e Lagpsarde.
Il prezzi del petrolio oggi, 30 gennaio e’ stabile, nella settimana in cui oltre alle Banche centrali si riunisce il cartello dei maggiori esportatori mondiali Opec+, dal quale ci si attende il mantenimento degli attuali livelli di produzione: il WTI (greggio di riferimento Usa) oscilla attorno 79,7 Dollari/barile.
Il prezzo del gas naturale, sulla piattaforma di riferimento europea TTF di Amsterdam, perde circa -3% a 54,9 Euro/megawattora, minimo da dicembre 2021.
Poche novita’ dal mercato valutario, dove l’Euro e’ scambiato attorno 1,084 Dollari e 140,9 Yen. Clima tranquillo nel comparto obbligazionario, con lo spread di rendimento tra BTP decennali italiani e omologhi Bund tedeschi attorno 185 punti base: il risalita il rendimento del BTP benchmark, 4,09%, da 4,03% del closing di venerdi’.
Le Borse asiatiche, molte di esse reduci da una settimana di vacanza, hanno chiuso stamane, 30 gennaio, con variazioni miste: Tokyo (Nikkei) +0,19%, Shanghai Composite +0,14%, pesante Hong Kong, con l'Hang Seng a -2,8% vittima dei cali delle big-tech Tencent ed Alibaba. Mumbai (Sensex) -0,74% e Seoul (Kospi) -1,35%.
Borse europee incerte in apertura e poi in peggioramento a fine mattinata, con cali medi di -0,3%: future negativi, in media -0,6%, sui maggiori indici di Wall Street nella settimana delle mosse sui tassi della Federal Reserve (ore 13.30 CET).
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