Molto spesso si sente parlare di Bitcoin come “oro digitale”, ma la criptovaluta può essere definita riserva di valore o bene rifugio? Possiamo paragonare Bitcoin all’oro?
Innanzitutto, per poter analizzare i due asset dobbiamo prima definire cosa significano bene rifugio e riserva di valore.
Un bene rifugio è qualcosa (spesso un oggetto, ma può essere anche una valuta) nella quale si può mettere al sicuro la propria ricchezza: l’esempio classico sono gli immobili, perché non sono estremamente soggetti a deterioramento ed usura. Si pensi anche, come esempio opposto, ai beni di consumo: un paio di scarpe non possono essere un bene rifugio, perché utilizzandole si consumano, perdendo il loro valore iniziale, fino ad arrivare a valere 0 quando saranno rotte ed inutilizzabili. L’immobile non si consumerà nel tempo. Al netto dei costi di manutenzione e, se in buona condizioni, le ristrutturazioni future di cui avrà bisogno, potrebbe anche aumentare il proprio valore. La stessa cosa vale per l’oro: se acquistassimo oggi un lingotto d’oro, tra 10 anni avremo ancora un lingotto d’oro integro e non deteriorato.
Per riserva di valore s’intende un asset che non perde valore nel tempo, anzi spesso aumenta. Pensiamo al lingotto d’oro citato in precedenza: se lo avessimo acquistato 10 anni fa adesso avremmo lo stesso lingotto d’oro che vendendolo ci porterebbe pure un guadagno, dato che il prezzo della materia prima è salito con continuità. Ecco perché le riserve di valore vengono usate per proteggere i capitali dall’inflazione.
Dopo aver dato queste due definizioni vediamo cosa sono il Bitcoin e l’oro, prima di confrontarli.
L’oro è un metallo che, fin dall’antichità è stato riconosciuto dall’uomo come “prezioso”, ed è stato uno dei primi metalli con la quale sono state coniate le monete, usate come scambio, in sostituzione al baratto. Nella storia ci sono spesso state delle vere e proprie corse all’oro, i regnanti dimostravano la propria forza anche tramite le loro ricchezze. Ancora oggi gli stati sovrani di tutto il mondo hanno delle riserve aurifere, fondamentali in certe situazioni a dare stabilità al proprio sistema economico. Pensiamo all’importanza di questo metallo prezioso nella cultura generale: il significato di regalare un gioiello d’oro, oppure la medaglia d’oro nelle competizioni sportive e tante altre cose.
Bitcoin, nasce nel 2008, con la pubblicazione dell’algoritmo da parte di uno o un gruppo di sviluppatori (sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto), che sfrutta la tecnologia della Blockchain. Quest’ultima rende ogni Bitcoin unico, proprio perché impresso in modo indelebile sulla propria blockchain. Ogni Bitcoin, viene creato tramite la risoluzione di problemi del suo stesso algoritmo, ecco perché si parla di “mining”. Fin dalla sua nascita Bitcoin è stato sempre oggetto di controversie: chi lo ha associato a criminalità o terrorismo, oppure chi vede in Bitcoin e nella tecnologia blockchain il futuro di tutto il mondo digitale.
Dopo aver descritto, in breve, i due asset, andiamo ora a vedere i punti in comune e le differenze.
Scarsità: L’oro essendo un minerale, non è una materia rinnovabile, perciò tutti siamo consapevoli della sua scarsità in natura e questo contribuisce a renderlo prezioso. L’algoritmo del Bitcoin, per come è stato pensato arriverà ad avere un massimo di 21 milioni di Bitcoin, che vengono “minati” dalla validazione dei blocchi, tramite la risoluzione dei problemi dell’algoritmo stesso (ad oggi abbiamo superato il 90% del numero massimo di Bitcoin, dovremmo raggiungere i 21 milioni dopo 136 anni, partendo dal 2008).
Scambio: L’oro viene scambiato quotidianamente tramite contratti Future e, dal 1968, il prezzo è condizionato solo da domanda e offerta. Bitcoin viene scambiato h24 su diversi mercati, sia spot che Future ed il prezzo è determinato da domanda e offerta
“Mining”: Entrambi gli oggetti della nostra analisi devono essere estratti, seppur in maniera completamente diversa: l’oro viene ricavato in natura tramite diversi processi, per venire poi lavorato e trasformato (per le riserve trattate in precedenza si fabbricano i lingotti). Chi estrae oro, ovviamente, trae profitto vendendolo sul mercato. Anche i Bitcoin vanno “estratti”, anche se il mining avviene tramite la risoluzione di problemi dell’algoritmo della blockchain Bitcoin. Per minare Bitcoin serve un’enorme potenza di calcolo, collegata alla rete. Questa potenza di calcolo viene fornita dai cosiddetti “miner”, tramite GPU e Asic, ottenendo profitto vendendo i Bitcoin minati.
Dopo aver visto tutto gli aspetti che accomunano oro e Bitcoin andiamo ora a vedere cioè che li differenza.
Storia e popolarità: Gli storici ci dicono che l’oro è utilizzato da 5000 anni, perciò fa parte della storia dell’umanità ed è utilizzato da secoli. Si regala per le occasioni importanti ed è universalmente riconosciuto come bene rifugio primario. L’oro lo si considera, tramite gli insegnamenti dei nostri genitori, un bene di straordinario valore e fa parte del linguaggio comune. Il suo utilizzo è fondamentale anche nei chip e negli hardware in generale.
Il Bitcoin, invece, nasce nel 2008, perciò è troppo recente per essere conosciuto dalla maggior parte della popolazione. Fa parlare di sé, sta entrando sempre di più nella visione collettiva, ma di certo non è conosciuto da tutti, anche perché per avere accesso a Bitcoin ci vogliono una connessione ad internet, pc o smartphone etc etc. Sicuramente la conoscenza e l’adozione del Bitcoin da parte della popolazione sta crescendo, anche se molti, non comprendendo la possibilità di utilizzo lo vedono come un modo per fare speculazione e soldi facili.
Dove vengono custoditi?
Abbiamo detto che entrambi gli asset hanno un certo valore, perciò vanno tenuti al sicuro in qualche modo. L’oro, essendo tangibile, lo possiamo tenere in cassaforte oppure al sicuro in banca. Il Bitcoin, essendo un bene intangibile, ma scritto sulla blockchain lo possiamo custodire sui wallet, essi siano virtuali, come Metamask, oppure su alcuni Exchange, che ci permettono di comprare, vendere e detenere Bitcoin o altre crypto. Altrimenti si possono detenere su wallet fisici: il più famoso è il Ledger.
Utilizzi nella vita reale:https://cryptodistortion.substack.com/p/bitcoin-e-il-nuovo-oro?s=r L’oro viene utilizzato come ornamento e come regalo per le grandi occasioni dalla maggior parte della popolazione, mentre dai governi viene utilizzato come riserva di valore. Quasi tutte le banche centrali del mondo hanno una riserva in oro, ma ci sono delle eccezioni. Tredici paesi non detengono riserve auree: Canada, Norvegia, Croazia, Azerbaigian, Costa Rica, Nicaragua, Camerun, Armenia, Gabon, Turkmenistan, Congo, Ciad, Eritrea. Il Canada e la Norvegia, nello specifico, hanno venduto tutto il loro oro per diversi motivi. Inoltre viene anche utilizzato come premio nelle competizioni, sportive e non, ed è riconosciuto come segno di successo e vittoria.
Il Bitcoin, fino ad oggi non ha trovato un reale campo di applicazione ma alcune attività commerciali iniziano ad accettarlo come metodo di pagamento. Pensare che possa sostituire le valute attuali è una cosa abbastanza complicata, specie nel breve periodo. La blockchain avrà di sicuro il suo spazio nel futuro, è una tecnologia con grosse potenzialità e implicazioni, slegata dal valore delle cryptovalute. Infatti, detenere oggi Bitcoin o crypto in generale, lo si fa principalmente per speculare sul prezzo dell’asset. Questo confronto non parla di dati tecnici, numeri o altro, ma evidenzia che il Bitcoin non può essere chiamato “oro digitale”, poiché sono troppe le divergenze il raro metallo. Detto ciò, Bitcoin credo possa in un futuro diventare una riserva di valore, soprattutto con il sopravvento del cosiddetto Web3 e in un mondo sempre più digitalizzato. Questo articolo vuole essere un semplice confronto di due asset diversi ma simili. Quando sento parlare di Bitcoin come oro digitale mi chiedo sempre: possono davvero essere paragonati? Per ora, la mia risposta, è no.
Uno sguardo tecnico: Se confrontiamo il grafico dell’oro e di Bitcoin vediamo come l’oro ha una crescita lenta ma costante nel tempo, mentre Bitcoin ha una crescita molto forte ma con dei periodi anche di forte ritracciamento, anche dell’80%. La conclusione è che Bitcoin per ora è da considerarsi un asset speculativo, paragonabile alle stocks, mentre l’oro è una buona riserva di valore.
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