BANCO BPM, perfetto esempio di momentum

Buongiorno,

il settore bancario è stabilmente presente all'interno di ogni strategia che si dichiari di "momentum".

Una strategia che, in soldoni, si prefigge di avere in portafoglio tutto ciò che ha una stabile direzionalità e per la quale non ci sono motivazioni plausibili che facciano pensare che possa interrompersi domattina.

Similmente, se ne possono immaginare molte altre di strategie, tra le più note e comprensibili ad esempio troviamo la "contrarian" in un certo senso speculare rispetto alla momentum.

Nella mia attività di consulente, per quel che riguarda gli obiettivi di natura finanziaria, l'asset allocation prevede sempre una componente tattica/satellite utile sia per gestire imprevisti ma anche per cogliere opportunità.

Io la definisco uno stabilizzatore che ha, alla lunga, il compito di rendere il percorso meno accidentato facendo sentire meno le asperità dell'ambiente circostante.

Il percorso verso la performance non è mai lineare.

Queste strategie, attualmente ne ho messo a punto 9, possono anche essere usate per quella categoria residuale di esigenze che la normativa Mifid identifica sostanzialmente come "extra rendimento" cioè al di fuori di quelle importanti e che si associano al cosiddetto life cycle di ognuno di noi.

Il settore bancario è l'esempio emblematico di come abbia goduto finora del vento in poppa di una serie di fattori.

Da una parte, dopo la crisi finanziaria dei sub prime (2008) il settore si è molto rafforzato.

Soprattutto le banche europee, grazie alla più stringente normativa, hanno enormemente rafforzato i coefficienti patrimoniali presidio di sicurezza.

Gli stress test che periodicamente vengono condotti dalla BCE, confermano la solidità delle banche in presenza di situazioni acute di crisi.

Inoltre i tassi più alti hanno fatto schizzare, come ampiamente previsto, la redditività tipica delle banche derivante dalla differenza positiva tra i tassi attivi sugli impieghi e quelli passivi sulla raccolta (margine di interesse).

A valle, questa redditività ha gonfiato gli utili, a livelli come mai visti, facendo si che tra i bond corporate con rating da BBB in su (investment grade) quelli bancari siano tra i più generosi.

Sul piano operativo, il titolo in oggetto è in solido trend rialzista e di questo è bene che se ne tenga conto.

Di recente ha fatto una pausa consolidando i 6 euro.

Ora preme di nuovo alle porte impaziente, sembra, di rimettersi in cammino.

Sul daily proposto si può notare l'area di resistenza formatasi a 6,4 livello testato tre volte nelle ultime settimane.

Le ultime due sedute hanno mostrato volumi in aumento chiudendo la settimana con i prezzi che si sono portati in pole position sulla resistenza con una candela di continuazione.

Tutto ciò lascia presagire, secondo me, la volontà di un break out.

Il comportamento dei volumi trova molta similitudine con i precedenti due break out .

I livelli operativi sono indicati.

Riguardo al take profit, non ne ho uno.

Come detto, quanto proposto segue una logica di momentum per cui l'idea è quella di stare dentro finché non si hanno motivi per ritenere di uscire.

Lo so, detta così non significa niente.

Tuttavia in condizioni normali una strategia di momentum non ha un take profit e la protezione viene dagli stessi guadagni accumulati.

Tornando alle mie strategie satelliti, ad esempio c'è n'è una, che io chiamo "forward", che prevede la costruzione di un portafoglio con dentro tutto ciò che avrà beneficio da uno scenario macro che si concretizzerà, presumibilmente, a medio termine.

Se lo scenario contemplato dalla strategia dovesse concretizzarsi, come un bruco di trasforma in una farfalla, magicamente la strategia forward morirà e si trasformerà in quella momentum visto che a quel punto gli strumenti in portafoglio dovrebbero essere quelli che saranno di moda in quel periodo.

A quel punto, i guadagni che si spera saranno stati accumulati con la strategia forward diventeranno magicamente il cuscinetto di redditività da difendere all'interno della strategia momentum cui si faceva riferimento più su.

Così concepita, la strategia forward da una parte soffrirà di alta volatilità e drawdown nel presente ma beneficia della circostanza di comprare strumenti che, poiché trascurati da tutti, presentano quotazioni interessanti.

Attualmente, ad esempio, il mio scenario forward che seguo è quello che prevede che i tassi di interesse siano già calati, l'economia ha toccato un minimo cui seguirà una ripresa.

La protezione dinamica di questi guadagni rappresenta il trailing stop della strategia.

Tuttavia, se non c'è alle spalle una strategia con i guadagni accumulati, ci sono un paio di cose che possono essere fatte.

Da una parte si potrebbe mettere l'operazione in pareggio al primo minimo crescente che si dovesse formare.

Successivamente gestire un trailing stop che segua gli sperati minimi crescenti posizionando lo stop non sull'ultimo minimo ma sempre su quello precedente in modo da dare respiro al trade.

Ovviamente è un'ipotesi di gestione, c'è ne possono essere altre magari anche più valide.

Se proprio ci si sentisse a disagio senza un take profit suggerisco il livello 7,5 che rappresenta i minimi della crisi finanziaria 2008/2009.
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